Le rose di Asfarm

Corriere della Sera

Un parco aperto nel
nome della rosa

L’oasi ispirata alla Belle Époque entra nel club
dei “Grandi giardini italiani”.

Sperimentazione sociale e visite
guidate tra oltre 6200 piante in fiore.

Il nuovo parco, inaugurato nel 2013, ospita la “Festa della Rosa”:
il fiore è il simbolo locale ed presente in moltissime varietà.

Dicono di noi

L'effetto cromatico è strepitoso, ma questo è un giardino speciale per altre ragioni: è un "roseto sociale". Nasce intorno ad una casa di risposo pubblica ed è fruibile dai suoi ospiti. Ma è aperto anche a turisti, famiglie, scuole: i bambini di Induno hanno contribuito a progettarlo insieme con i "nonni" ricoverati. Lavoriamo sull'integrazione a scopi terapeutici.
Cesare Cappella
Direttore del polo sanitario
A cura di Cinzia Toto

Dal bosco al
giardino

Un roseto che è un parco pubblico: nato al posto di una pineta abbattuta
da una tromba d’aria, è al servizio anche degli ospiti di una casa di riposo.

La collezione di rose presenti si arricchisce di anno in anno di varietà nuove. 

Chiamato “Parco la Rosa della Pace” in onore della celebre varietà ‘Peace’ (pace)
il roseto è stato accolto con grande entusiasmo dai cittadini.

Dicono di noi

Il roseto è stato accolto con grande entusiasmo dai cittadini non solo per la sua "bellezza intrinseca", ma anche perchè permette agli anziani della casa di riposo di incontrare la città: bambini che ci vanno a giocare, scolaresche in visita guidata, giovani che fanno jogging, adulti in cerca di relax, altri anziani... È questo il suo valore aggiunto
Marco Cavallin
Sindaco di Induno
A cura di Cinzia Toto

Ricorda i celebri roseti
di Roma o di Monza

Se esistesse un concorso di bellezza per parchi pubblici, questo di
Induno Olona (Varese) avrebbe ottime chances di salire sul podio.
Un roseto molto curato, amato e vissuto, che si trova di fronte alla casa di
riposo del paese.
È nato su un’area dove c’era un fitto bosco di conifere, distrutto da una violenta
tromba d’aria nell’estate 2011.
A dare l’idea di sostituire gli alberi con le rose è stato Elio Bigi, giardiniere
e floricoltore di Induno Olona.